
Rita Fossaceca aveva 51 anni e faceva il medico, come tanti altri. Ma lei aveva fatto una scelta coraggiosa, quella di trasferirsi in Africa, continente meraviglioso ma afflitto da guerre e carestie. Aveva scelto di donarsi al prossimo, di mettere se stessa a disposizione di chi soffre e combatte ogni giorno una battaglia personale, contro un ambiente ostile, contro la miseria, contro le malattie e, soprattutto, contro l’indifferenza delle persone che, assai spesso, non vedono o fingono di non vedere cosa accade al di là del proprio cortile di casa. Un Occidente troppo stanco e, forse, troppo impaurito per fare i conti, in Africa così come altrove, con il fallimento delle politiche di sviluppo attuate negli ultimi decenni.
A Mijomboni, un piccolo villaggio nei pressi di Malindi, Rita operava per conto della For Life Onlus, un’associazione umanitaria internazionale. Lavorava nell’ambulatorio dell’orfanotrofio di Mijomboni, lavorava per rendere migliori le condizioni di vita dei piccoli ospiti della struttura ed aveva tanto desiderato portare in Africa sua madre e suo padre per mostrare loro quanto di buono stesse facendo e perché avesse deciso di vivere così tanto lontano dall’Italia.
C’era riuscita finalmente, sua madre aveva vinto la paura di volare e l’aveva raggiunta laggiù, per vederla tra i suoi bambini ma, purtroppo, nessuno poteva prevedere che questo momento di gioia sarebbe diventata una tragedia: un gruppo di uomini, armati, in cerca di soldi, due giorni fa è entrato in casa del medico che, nel tentativo di proteggere sua madre dalla furia dei banditi, è rimasta uccisa da un colpo di pistola.
“Le mie più sincere condoglianze e il mio pensiero alla famiglia della Signora Fossaceca, una persona che so essere molto amata e rispettata per la sua profonda dedizione e il suo impegno a difesa dei più deboli, malati e donne in Africa. Tutti gli italiani rimasti coinvolti nel feroce atto di violenza di ieri, si trovano in Kenya per fare del volontariato con una ONLUS, una scelta coraggiosa ed ammirevole di cui essere orgogliosi”, è il messaggio del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni.
Il MODAVI ONLUS realizza progetti in Kenya dal 2010 e proprio in questi giorni si stanno completando i lavori di ristrutturazione dell’orfanotrofio Meru Children’s Home, nel villagio di Nkabune. Questa storia, quindi, ci colpisce veramente da vicino. Ogni giorno, in ogni parte del mondo, ci sono persone che decidono di spendere un po’ del proprio tempo, delle proprie risorse, del proprio lavoro, delle proprie competenze per chi è stato meno fortunato, con tanto coraggio e dignità c’è che vive tra gli afflitti e i bisognosi, chi resta nonostante le difficoltà e le umane paure. A queste persone, il MODAVI ONLUS vuole dedicare un pensiero, ricordando la Dott.ssa Fossaceca come un esempio per tutti noi ed esprimendo il più sentito cordoglio alla famiglia.