Alienum phaedrum torquatos nec eu, vis detraxit periculis ex, nihil expetendis in mei. Mei an pericula euripidis, hinc partem.
+ 39 06 8424 2188
info@modavi.it
Via Carlo Poma, 2
Roma
Lunedi - Venerdì
9:00 - 18:00

Pubblicato il rapporto OEDT sulle droghe in Europa

Mentre al MODAVI fervono i preparativi per il 26 Giugno – Giornata Mondiale contro la Droga, in questi giorni è stata pubblicata l’edizione 2015 del rapporto annuale dell’OEDT – Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Tossicodipendenze, basata sull’analisi dei dati raccolti nel 2013. Dalle evidenze emerge che, nonostante si sia registrata una positiva riduzione dei nuovi casi di HIV, il numero di overdose è in leggero aumento rispetto al 2012.

In Europa, nel 2013, sono state stimate 6.100 morti per overdose, ma il totale dei decessi correlati alle sostanze stupefacenti raggiunge quota a 20 mila unità. L’overdose, continua il rapporto, rimane la principale causa di morte tra i consumatori problematici di stupefacenti e ben 3 vittime su 4 di sono di sesso maschile.

Secondo l’osservatorio, sono particolarmente preoccupanti i netti aumenti indicati dai dati più recenti di alcuni paesi che dispongono di sistemi di segnalazione relativamente solidi – tra cui Germania, Svezia e Regno Unito – paesi in cui la riduzione del danno è un aspetto prevalente delle politiche sanitarie sulle tossicodipendenze.

Per quanto riguarda il tasso di mortalità, però, restano numerose incertezze sul dato effettivo. In Europa, per il 2013, il tasso medio di mortalità per overdose è stato stimato in 16 decessi per milione di abitanti di età compresa fra 15 e 64 anni. I tassi di mortalità delle singole nazioni, invece, variano notevolmente: in Italia, per esempio, l’incidenza stimata dei consumatori di oppiacei sulla popolazione di età compresa tra i 15 ed i 64 anni oscilla tra il 3,8 e il 4,9 per mille. In sette paesi, invece, sono stati segnalati tassi superiori a 40 decessi per milione di abitanti: i tassi più alti sono stati dichiarati in Estonia (127 per milione), Norvegia (70 per milione) e Svezia (70 per milione). In generale, i consumatori di oppiacei hanno una probabilità 10 volte superiore di morire rispetto ai propri coetanei dello stesso sesso

Mentre, nel continente americano, vengono poste in essere iniziative per regolamentare la vendita della cannabis e dei prodotti a base di cannabis, in Europa l’attenzione rimane ampiamente concentrata sui potenziali costi sanitari associati a questa droga. I nuovi dati dell’OEDT, infatti, sottolineano la centralità del ruolo svolto dalla cannabis nelle statistiche sulla criminalità correlata alla droga, in cui l’80 % dei sequestri riguarda la cannabis, mentre il suo consumo o possesso per uso personale è all’origine di più del 60 % di tutte le segnalazioni di reati contro la legge sulle sostanze stupefacenti in Europa.

 

cannabis reati

Fonte: OEDT

Secondo le stime di consumo, oltre 80 milioni di adulti (almeno un quarto della popolazione adulta dell’Unione Europea) hanno provato sostanze illecite nel corso della vita e la sostanza stupefacente più frequente è proprio la cannabis (75,1 milioni). Le stime per il consumo di altre droghe nell’arco della vita, invece, sono ampiamente inferiori: 14,9 milioni per la cocaina, 11,7 milioni per le amfetamine e 11,5 milioni per l’MDMA.

L’uso della Cannabis tra i giovani risulta essere ancora elevato. Si stima che 14,6 milioni di giovani europei (11,7 %), di età compresa tra i 15 ed i 34 anni, abbiano consumato cannabis nell’ultimo anno; di questi, 8,8 milioni hanno età compresa tra i 15 e i 24 anni, il 15,2 % di questa fascia d’età.

La cannabis funge spesso da droga ponte verso l’utilizzo di altre sostanze e, generalmente, viene assunta anche assieme a queste, con tutti i rischi derivanti dalla poliassunzione. La cannabis, nel 2013, è stata la droga segnalata più frequentemente come motivo principale per sottoporsi per la prima volta al trattamento della tossicodipendenza in Europa, il cui numero totale, per la prima volta, è salito da 45 000 a 61 000 tra il 2006 e il 2013. Considerando i pazienti recidivi, nel 2013 la cannabis era la seconda droga segnalata più frequentemente da tutti i pazienti in trattamento (123 000, ossia il 29 %).