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Le proposte del MODAVI per la riforma del Terzo Settore

“Accogliamo con favore le Linee Guida, emanate dall’attuale Governo, per la riforma del Terzo Settore, che rispondono ad una effettiva attività di promozione della centralità di quest’ultimo, sostenuta dal MODAVI fin dalla sua costituzione”. Lo afferma Maria Teresa Bellucci, Presidente Nazionale del MODAVI Onlus.

Secondo quanto fotografato nell’ultimo censimento generale dell’industria e dei servizi – al 31 dicembre 2011 – sappiamo che le imprese del Terzo settore crescono in Italia, dal 2001, del 28%  e che l’occupazione nel non profit, negli ultimi 10 anni,  è aumentata del 10%.

301.191 sono le realtà del Terzo Settore operanti in Italia, tra associazioni di volontariato, organizzazioni non governative, fondazioni e imprese sociali, con una crescita del personale impiegato pari a 39,4%. “Per tale motivo,  oggi, – prosegue Bellucci – possiamo parlare di Primo Settore, piuttosto che di Terzo, sottolineando l’importanza di riflettere su di un nuovo paradigma economico e sociale nel suo complesso, in grado di rispondere alle difficoltà degli enti pubblici di adempiere alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini italiani”.

La proposta di riforma del MODAVI, si inserisce nella piena valorizzazione e attuazione dell’articolo n.118 della Costituzione, relativo al principio di sussidiarietà, il quale sancisce che le diverse istituzioni – Stato, Regione, Città metropolitane, Province e Comuni –  debbano favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.

“Auspichiamo – conclude Bellucci – da parte del Governo, l’impegno ad indire un tavolo di lavoro, che riunisca le  organizzazioni del Terzo Settore, per confrontarsi sui seguenti temi, indispensabili per una reale riforma dello stesso: riordino normativa di settore, revisione codice civile, servizio civile, Authority del terzo settore, rapporto con la P.A., stabilizzazione 5 x 1000, riordino e semplificazione della disciplina tributaria e fiscale”.

 

Nel documento del MODAVI, inviato al Governo, sono stati trattati e approfonditi i seguenti argomenti:

– Ricostruzione delle fondamenta giuridiche del Terzo Settore: il Modavi, infatti, reputa necessario che, nella ridefinizione delle varie tipologie dei soggetti che compongono il mondo del terzo settore, vengano salvaguardate le specifiche peculiarità di ciascuno: APS, ODV, cooperative sociali, impresa sociale etc. Tali organismi, rappresentano diverse anime e perseguono differenti scopi, pur lavorando tutti con l’obiettivo di contribuire al benessere della Comunità.

– Reintegro dell’Authority del Terzo Settore: il Modavi è favorevole alla creazione di un Authority, in quanto organismo di controllo sull’attività delle organizzazioni di terzo settore, così da garantire un più agevole monitoraggio della categoria e una maggiore trasparenza ed etica di comportamento delle organizzazioni senza scopo di lucro, con particolare rilevanza circa l’aspetto economico-finanziario della gestione.

– Servizio Civile Nazionale: il Modavi, pur accogliendo con favore la notizia di voler finalmente ampliare l’accesso al S.C.N. fino ad un massimo di 100mila giovani l’anno, prevedendo, altresì, la partecipazione degli stranieri, teme che la copertura finanziaria per la realizzazione del cosiddetto Servizio Civile Universale vada a drenare i fondi europei relativi alla “Garanzia Giovani”, che dovrebbero essere destinati ad attività prettamente concernenti la crescita occupazionale giovanile. Si considera importante, inoltre, sottolineare la necessità favorire la certificazione ed il riconoscimento delle competenze trasversali, acquisite in ambito informale e non formale anche al di fuori della attività di Servizio Civile. Relativamente a questo punto,  sarebbe fondamentale prevedere anche l’assegnazione di punti aggiuntivi (bonus) nella valutazione per l’accesso ai concorsi pubblici.

– Cooperazione Internazionale: il Modavi, inoltre, propone due punti non inseriti nel documento del Governo, relativi alla revisione della Legge 49/87 sulla Cooperazione Internazionale e alla stabilizzazione delle forme di sostegno economico, pubblico e privato, al Terzo Settore, ai fini dell’implementazione di attività formative necessarie per favorire e promuovere, da un lato, la crescita in termini di Capacity Building delle organizzazioni stesse, e dall’altro lato, per dare più professionalità e competenze certificate agli operatori.

– 5X1000: infine, rispetto al sostegno economico del Terzo Settore nello svolgimento delle proprie attività a favore della cittadinanza, il Modavi ritiene che una leva fondamentale siano i proventi del 5X1000, per i quali si auspica la stabilizzazione normativa, attraverso una legge apposita che eviti l’incertezza dovuta al rinnovo annuale e garantisca l’erogazione dei fondi nell’anno fiscale successivo all’esercizio di riferimento.

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