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LEGGE REGIONALE DEL LAZIO SUGLI ASILI NIDO, IL MODAVI ONLUS IN AUDIZIONE

Questa mattina, a partire dalle ore 12:30 presso la Commissione V – Cultura, diritto allo studio, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, spettacolo, sport e turismo del Consiglio Regionale del Lazio, si terrà l’Audizione del Presidente Nazionale del MODAVI Onlus, Maria Teresa Bellucci, in merito alla proposta di legge regionale n° 268 “Disposizioni in materia di servizi socioeducativi per la prima infanzia”.

 

Assieme al Presidente Nazionale del MODAVI Onlus verranno auditi anche:

  • Comune di Roma – assessore Marco Rossi Doria
  • Comune di Rieti – assessore Stefania Mariantoni
  • Comune di Frosinone – assessore Ombretta Ceccarelli
  • Comune di Latina – subcommissario Luigi Scipioni
  • Paola Bartoloni, presidente associazione “le Ali” liberi insegnanti ed educatori onlus
  • Mons. Gianfranco Basti
  • Ferdinando Perretti, Consorzio Coop. Sociali Famiglie Solidali

 

Il Presidente Nazionale apporterà il suo contributo alla proposta in oggetto sottolineando l’importanza di offrire risposte concrete alle famiglie ed al loro desiderio di avere dei figli, esigenza ancor più viva in questo momento storico in cui la crisi aumenta le diseguaglianze sociali.

 

Sconfiggere la crisi attraverso il sostegno alla natalità per invertire la rotta del calo demografico, dunque. Per capire l’ampiezza del fenomeno basta guardare alcuni dati ISTAT. Secondo l’Istituto di Statistica, nel 2014 si sono registrate 12.000 nascite in meno rispetto all’anno precedente ed un saldo demografico negativo di oltre 95.000 unità, toccando un picco minimo che non si registrava dagli ultimi due anni della Prima Guerra Mondiale.

 

Sempre lo scorso anno, anche nella popolazione straniera – che ha sempre fatto registrare un trend inverso rispetto alla popolazione italiana – sono state registrate 2.638 nascite in meno. Nonostante questo, le nascite da genitori stranieri hanno rappresentato il 14,9% delle nascite totali.

Questo fenomeno fa il paio con il progressivo invecchiamento della popolazione generale: con un’età media di 44,4 anni, più over 65 (21,7%) che under 15 (13,8%) ed un aumento medio della quota di ultra ottantenti (6,5%) di un punto decimale/anno, la lotta al calo demografico deve diventare una priorità nazionale, pena la non sostenibilità del “sistema paese”.

 

A chi dovrebbero essere rivolti questi interventi?

Secondo l’ISTAT, la crisi ha fatto registrare un’inversione di tendenza, per cui le coppie con genitori laureati hanno iniziato a fare figli mentre le coppie appartenenti alle classi più disagiate hanno smesso di procreare. LA difficoltà delle fasce più deboli si acuisce ancora di più a causa dei continui tagli ai trasferimenti per gli enti locali, a cui spetta il compito di porre in essere i Servizi Sociali, nonché alla forte emigrazione dei giovani verso l’estero.

 

A nostro avviso, una rete di servizi per l’infanzia, adeguata e calibrata su queste esigenze, aiuterebbe i cittadini a conciliare la propria vita privata con il lavoro, smettendo di sacrificare i propri sogni e i propri sentimenti all’altare dell’austerity.