
Oggi è la Giornata internazionale delle Bambine, istituita dall’Onu per sottolineare le sfide che le ragazze devono affrontare per vedere riconosciuti i propri diritti. I dati dell’Unicef rendono la gravità della situazione nel mondo: sono 31 milioni le bambine che non frequentano la scuola primaria; e 34 milioni non vanno al di là dell’istruzione di base.
E da Bruxelles arriva la notizia che il premio Sakharov 2013 è stato assegnato alla pachistana Malala Yousafzai, la studentessa salita alla ribalta per la sua battaglia per i diritti delle donne nella valle dello Swat, dove i talebani impediscono alle ragazze di frequentare la scuola. Quando tutte le scuole femminili sotto il controllo dei talebani sono state chiuse nel gennaio 2009, ha aperto un blog per la BBC Urdu sotto lo pseudonimo di Gul Makai, un’eroina popolare. Il blog ha reso famosa Malala e la sua lotta ma la sua famiglia è stata minacciata non appena è stata rivelata la sua identità.
Malala ha ottenuto un riconoscimento mondiale come combattente per i diritti umani, militando per il diritto all’istruzione femminile, alla libertà e all’autodeterminazione.
Il premio Sacharov per la libertà di pensiero, dal nome dello scienziato e dissidente sovietico Andrei Sacharov, è stato istituito nel dicembre 1988 dal Parlamento europeo per onorare le persone o le organizzazioni che dedicano la loro vita alla difesa dei diritti umani e delle libertà, in particolare al diritto di libertà di espressione.