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Derubato il 5×1000 ai contribuenti

Di cose strane, in Italia, ne avevamo già viste a bizzeffe, compreso lo scippo di Stato; ma che la rapina fosse ai danni di onlus ed istituti di ricerca va oltre ogni immaginazione. Da due anni, in verità, chi dovrebbe smistare e consegnare agli enti non-profit le donazioni che i contribuenti elargiscono tramite il cinque-per-mille, sottrae al gruzzoletto svariate decine di milioni di euro: ottanta nel 2010 e quasi novantatre nel 2011, per la modica cifra di 173 milioni di euro rapinati dalla forza pubblica nel passaggio tra il donatore e il beneficiario.

Tutto ciò è avvenuto nel silenzio; nessun ministro né l’ultimo dei sottosegretari ha avuto il coraggio di mettere a conoscenza l’Italia di quanto stava avvenendo con il cinque-per-mille; uno strumento ideato dall’allora ministro Giulio Tremonti per mettere in pratica il principio di sussidiarietà nella maniera più libera e trasparente possibile.

Il Modavi è indignato non solo perché, come tutti gli altri enti, ha subito un danno finanziario, ma soprattutto perché i contribuenti sono vittime di una vera e propria truffa organizzata dallo Stato ai loro danni: credono di donare lo 0,005% dell’Irpef ma in realtà è soltanto lo 0,004% poiché il resto scompare strada facendo come un acquedotto guasto. Per questo motivo il Modavi firma la petizione lanciata dalla rivista Vita.

Visto che le infrastrutture danneggiate devono essere riparate, chiediamo al governo di restituire subito il maltolto – difficile – e che non si verifichi mai più una pubblica vergogna come questa.

 

Per firmare la petizione di Vita clicca qui