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La nostra storia

Il nome

MODAVI è l’acronimo di “Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano”, costituisce una delle più grandi associazioni non profit d’Italia. Nel nome si racchiude la filosofia del MODAVI: unire le singole forze, le Associazioni, in un Movimento, e far si che l’unione delle migliori energie, il Volontariato Italiano, possano cambiare la realtà in cui viviamo. Per attuare questa visione, il MODAVI si articola in Federazioni Regionali e Federazioni Provinciali, raccogliendo centinaia di associazioni affiliate sull’intero territorio nazionale. Inoltre, il MODAVI partecipa, in rappresentanza di tutte le sue affiliate, al Coordinamento del Forum Nazionale del Terzo Settore.

 

 

Il volontariato

Il MODAVI nasce a Roma nel 1996 come Organizzazione di Volontariato nel quadro della legge 266/1991, lavorando attivamente a sostegno della tutela della salute, dell’assistenza e integrazione sociale dei disabili e della tutela dei diritti degli anziani. Negli anni, il MODAVI ha tessuto una rete di relazioni di solidarietà in grado di intervenire direttamente nelle situazioni di reale bisogno che affliggono le fasce più deboli della popolazione: per dirla con le parole di Sofocle, siamo convinti che “l’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”.

 

 

Da organizzazione di volontariato ad associazione di promozione sociale

Per affrontare al meglio le sfide della modernità, nel 2003, il MODAVI ha cambiato la sua natura giuridica: da organizzazione di volontariato ad Associazione di Promozione Sociale. Questo cambiamento rappresenta una prima grande evoluzione: il MODAVI diventa un catalizzatore per le professionalità emergenti dando, così, opportunità di crescita professionale a quelle persone che, nel tempo, hanno collaborato con l’Ente e, allo stesso modo, riuscendo ad offrire servizi sempre migliori agli utenti. Nel frattempo il MODAVI si espande anche geograficamente: nel 2003 raggiunge i requisiti necessari per l’iscrizione all’Albo Nazionale della Promozione Sociale presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, potendo contare sedi in cinque regioni e venti province diverse.

 

 

Servizi per l’infanzia e la famiglia

Nel 2005 nascono i primi servizi sociali gestiti dal MODAVI: a Roma, aprono gli asili nido La Contea (Eur) e Pinco Pallino (Tiburtino), nonché i baby parking dislocati all’interno di alcuni centri commerciali. Tali esperienze caratterizzano l’impegno del MODAVI nei servizi per l’infanzia, concepiti all’interno di un più ampio disegno di interventi a sostegno delle famiglie che, sfortunatamente, vivono quotidianamente sotto pressione per via dei ritmi sempre più frenetici del mondo che le circonda. Aiutare le famiglie italiane a svolgere a pieno la propria funzione sociale di agenzia educativa vuol dire aiutare l’Italia a crescere bene attraverso il corretto sviluppo delle sue energie migliori: i “Figli d’Italia”.

Nel 2008, è stato realizzato il progetto Nonni tecnologici, finanziato dal Ministero della Solidarietà Sociale. Il progetto si articolava in attività di “scambio” tra anziani e giovani: mentre i secondi insegnavano l’uso delle nuove tecnologie ai primi, gli anziani trasmettevano loro conoscenze antiche della tradizione e i saperi dei mestieri e dell’artigianato locale.

Tra il 2009 e il 2010 è stato realizzato il progetto Non cadere nella rete (finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) che consisteva in interventi volti alla sensibilizzazione delle famiglie sui rischi inerenti all’utilizzo non consapevole di internet da parte dei minori e sulle problematiche relative alla pedofilia ed allo sfruttamento sessuale on line.

Nel 2011 è iniziato il progetto Mamma et labora per garantire alle ragazze madri il diritto/dovere al lavoro e favorirne l’accesso al mondo del lavoro.

 

 

Combattere le droghe, sul campo

Nei primi anni del Duemila, il MODAVI annuncia la sua “guerra” alle sostanze stupefacenti attraverso grandi progetti di prevenzione, come Spazi aperti e Informare giocando. Grazie agli interventi inseriti nella prima attività progettuale, avvenuta tra il 2002 e il 2005 con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il MODAVI, oltre alla realizzazione di due centri sperimentali per la disintossicazione, ha svolto anche attività di ricerca, concentrandosi sui programmi riabilitativi ed evolutivi che non prevedessero l’utilizzo di farmaci e sulle cause dirette e indirette di morte per droga.

Il progetto Informare giocando, invece, è stato finanziato dall’allora Ministero della Solidarietà Sociale, tra il 2005 e il 2007. Le attività di prevenzione contro l’uso di sostanze stupefacenti sono state realizzate all’interno di numerosi Istituti d’Istruzione Secondaria dislocati su dieci province italiane, da Milano a Foggia, raccogliendo numerosi dati sulle abitudini e sui comportamenti di consumo di migliaia di giovani italiani. Oltre ad aver sperimentato un nuovo modo di far prevenzione, attraverso lo sviluppo di un vero e proprio gioco di ruolo finalizzato ad illustrare, ai partecipanti, gli effetti delle sostanze stupefacenti, il MODAVI ha realizzato e messo a disposizione delle Istituzioni italiane, un’autentica mappatura dettagliata sulla conoscenza e sull’uso delle sostanze stupefacenti tra i giovani, i cui risultati allarmanti hanno scatenato numerose reazioni all’interno del mondo politico

Negli stessi anni fioriscono anche le comunità terapeutiche di Valdinievole e di Cosenza. Intorno al MODAVI si è riunito il Cosde, un consorzio che riunisce tutte quelle associazioni italiane che condividono la medesima voglia di combattere le tossicodipendenze in maniera integrata, ponendo al centro la persona con i suoi bisogni, le sue necessità e la sua voglia di cambiamento.

Le dipendenze, per loro natura, non sono tutte uguali. Esistono dipendenze più subdole rispetto a quelle da sostanze, poiché agiscono sui comportamenti e sulle abitudini della persona, ad esempio la dipendenza dal gioco d’azzardo. Nel 2005, con il contributo della Regione Lazio nasce il progetto Giocando s’impara… a non azzardare. Progetto realizzato per contrastare la ludopatia e fermare la diffusione del gioco d’azzardo patologico nelle scuole attraverso uno sportello dedicato alle persone con problemi di dipendenza dal gioco.

Il 2010 è stato l’anno della grande avventura di Operazione Naso Rosso, una strategia globale di prevenzione e diminuzione del rischio legato all’abuso di alcool nei locali notturni di undici province italiane, da Trieste a Cosenza.

 

 

L’educazione alimentare e gli stili di vita sani

Partendo dal dato che registra l’aumento dell’obesità e degli altri disturbi del comportamento alimentare, il MODAVI, con il contributo di The Coca Cola Foundation e il patrocinio dei Ministri della Gioventù e delle Pari opportunità, ha ideato e realizzato, nel 2011, il progetto A scuola InForma, coinvolgendo circa 5mila ragazzi tra i 13 ed i 18 anni, i relativi genitori e gli insegnanti. Il progetto si è sviluppato su nove province italiane ed ha contribuito ad orientare la popolazione verso gli stili di vita sani, coniugando efficacemente alimentazione corretta ed attività ludico-sportiva.

 

 

Declinare il volontariato, oggi

Henry David Thoreau ebbe a dire che “la bontà è l’unico investimento che non fallisce mai”. La crisi economica che attanaglia i nostri giorni ha evidenziato la carenza di una dimensione umana dell’economia e della crescita, portando alla sana ri-scoperta del donarsi gratuitamente, senza chiedere nulla in cambio. Al giorno d’oggi è possibile scegliere tra una miriade di attività di volontariato diverse ed una di queste, la più longeva e quella che si avvicina di più all’originaria concezione di volontariato, è l’attività di Protezione Civile.

Un’altra attività che coinvolge sempre più giovani nonostante la drastica riduzione delle risorse a disposizione, poiché permette di servire il prossimo svolgendo un mestiere, è il Servizio Civile Nazionale.

L’Unione Europea crede nel valore del volontariato come strumento formativo ed educativo, nonché dalla grande rilevanza culturale. Grazie alle risorse messe a disposizione dal programma europeo “Gioventù in Azione”, ai giovani cittadini comunitari è concessa l’opportunità di fare un’esperienza internazionale grazie al Servizio Volontario Europeo: con lo SVE i giovani possono svolgere attività di volontariato all’estero per un periodo che va da due a dodici mesi, adoperandosi in qualità di “volontari europei” all’interno di progetti locali in vari settori.

Il MODAVI è anche l’unica associazione laica a svolgere attività di volontariato in Israele dove, all’interno di un kibbutz, è stato attivato un centro di assistenza e formazione professionale per ragazzi disabili. Oltre a questa attività, il MODAVI, anima un’altra esperienza di volontariato internazionale, in Argentina, presso il Comedor “Campana de Palo” di Bahia Blanca, dove i ragazzini del quartiere Villa Bordeu possono usufruire di un luogo protetto all’interno del quale coltivare i propri sogni.

Tra i progetti del MODAVI finanziati dall’UE, il più interessante è il progetto Caravan. Artists on the road, un teatro sociale itinerante in diverse città europee fatto di spettacoli che dovrebbero risvegliare le coscienze atterrite dalla crisi finanziaria (e valoriale) di questi tempi. Il progetto è risultato vincitore con il punteggio massimo ed, in questo caso, il MODAVI è stata l’unica associazione italiana presente all’interno di una cordata europea guidata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.

 

 

La cooperazione internazionale allo sviluppo

Il MODAVI è operativo in teatri esteri sin dal 2002. Il primo progetto di cooperazione internazionale si è tenuto in Romania, attraverso una collaborazione con la Fondazione Bambini in Emergenza per la costruzione di un villaggio dedicato ai bambini malati di Aids, altrimenti costretti a vivere nelle fogne di Bucarest. La missione in Romania prosegue fino al 2005, quando il MODAVI contribuisce anche alla realizzazione di laboratori di formazione professionale per poter dare un futuro a quei ragazzini.

Nel 2003 e nel 2006, con il contributo della Provincia di Roma, i volontari del MODAVI hanno operato nel Sahara Occidentale, installando dei desalinatori nel campo profughi di Tindouf. Il  legame con quelle terre è molto forte: infatti, il MODAVI ritorna costantemente in quei territori per aiutare quel popolo a cui è stata strappata la propria terra. Inoltre, il MODAVI ha partecipato anche alle manifestazioni di solidarietà per i Saharawi tenutesi nel novembre 2010, in seguito alla sanguinaria repressione del Marocco.

Nel 2005, in Argentina, si apre il Comedor “Campana de Palo” nel periferico quartiere Villa Bordeu di Bahia Blanca. Il centro è dedicato ai bambini indigenti ed è finalizzato a fornire loro la possibilità di studiare, mangiare e lavarsi. Tra gli interventi susseguitisi negli anni tra, sicuramente degno di nota, risulta essere la creazione di un biblioteca realizzata grazie ai finanziamenti del progetto “Biblioteche solidali”, delle Biblioteche di Roma.

Il MODAVI è anche impegnato in Medio Oriente, non solo con il centro “Maas Tlamim” all’interno del kibbutz di Megiddo, in Israele, ma anche attraverso la collaborazione diretta con il Ministero degli Affari Sociali grazie alla quale è possibile inviare volontari in strutture socio-sanitarie israeliane.

Nel 2007, in Afghanistan, il MODAVI ha realizzato un’unità odontotecnica nell’ospedale di Herat, in collaborazione con il nostro contingente militare impegnato nelle operazioni di peacekeeping.

Rilevante è anche la presenza in Africa. Dal 2008, il MODAVI è impegnato nella Repubblica democratica del Congo per realizzare diversi importanti progetti: costruzione di una scuola in un sobborgo della capitale Kisnhasa, un dispensario farmaceutico e una struttura di primo soccorso. Tali progetti sono stati realizzati grazie al contributo del Comune di Roma, ai fondi raccolti attraverso la pubblicazione del libro fotografico Gli occhi della guerra, dedicato al compianto Almerigo Grilz, e alla vendita del quotidiano L’Osservatore Romano in Piazza S. Pietro.

Dal 2010 è operativo il Centro dermatologico italiano di Makallè, in Etiopia, realizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale per la Promozione della Salute delle Popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà.

Nel 2010, con il contributo della Regione Lazio, in un momento storico in cui il mondo occidentale ancora ignorava la catastrofe umanitaria che si andava profilando nel Corno d’Africa, il MODAVI ha ristrutturato diciotto pozzi idrici per l’approvvigionamento di acqua potabile a Mogadiscio (Somalia).

Nel 2011, con il contributo del Comune di Roma e con la collaborazione di Africa Children Onlus, il MODAVI sostiene un orfanotrofio ed ha costituito una cooperativa agricola in Kenya, realizzando anche piantagioni di banane e mais, predisponendo corsi di formazione e istituendo un fondo di rotazione sul modello del microcredito per i giovani agricoltori di Meru in modo da dare una spinta all’economia locale. La lotta alla fame ed alla povertà passa dal miglioramento delle abilità delle persone: come direbbe Confucio, “Se vedi un affamato non dargli del riso: insegnagli a coltivarlo”.

 

 

Gestire l’immigrazione

La crisi e le guerre nel mondo hanno portato ad un forte aumento del fenomeno migratorio. In linea con i tempi e con quanto richiesto dalla società, Il MODAVI ha realizzato numerosi interventi in favore delle persone immigrate, contribuendo in maniera tangibile all’integrazione degli stranieri. È riconosciuto, infatti, che l’integrazione è un processo in cui le cosiddette “seconde generazioni”, cioè i ragazzi nati in Italia da genitori immigrati, avranno un ruolo fondamentale poiché queste persone, spesso e volentieri, amano profondamente l’Italia pur non rinnegando la loro patria di origine. Nel 2010 il MODAVI ha dedicato un apposito progetto per il miglioramento della condizione di vita delle donne immigrate, attraverso interventi idonei ad acquisire conoscenze e competenze necessarie alla conduzione di una vita dignitosa ed autonoma mediante un percorso di informazione e di accompagnamento che, nel rispetto della cultura propria della società d’origine, ne rafforzi le capacità di orientamento, scelta ed inserimento consapevole nella nostra società, nazionale e locale.

Di particolare interesse, soprattutto per le modalità di svolgimento, sono stati i corsi di lingua italiana ed educazione civica, tenuti nelle scuole. La particolarità di questi corsi consisteva nel ruolo di tutor rivestito proprio da ragazzi di “seconda generazione” che, nell’ottica della peer education, hanno contribuito al trasferimento di conoscenze e competenze ai propri pari.

 

 

Comunicare il sociale

La comunicazione, oggi, ricopre un ruolo fondamentale nella società moderna poiché permette a tutti di interagire a vicenda, di esprimere il proprio parere e le proprie opinioni o, semplicemente, di essere aggiornato ed informato su quanto avviene intorno a noi. Il sociale, in quanto attività rivolta alla persona, è necessariamente fatto di interazioni che, per funzionare al meglio, devono essere valorizzate al massimo e con tutti i mezzi. Per questi motivi, il MODAVI ha dedicato particolare interesse all’evoluzione del mondo dei media e dei social network, punto di forza della nostra comunicazione on line.

Il 2009 è l’anno in cui avviene la prima edizione di Virtutes Agendae, il convegno tematico annuale dove il MODAVI si confronta con gli addetti ai lavori proponendo, all’esterno, un altro punto di vista sul volontariato, il proprio: il MODAVI promuove un modello di volontariato alternativo (e spesso antitetico) a quelli egemoni nel Terzo Settore.

Nei primi mesi del 2011 sono state realizzate due iniziative. La più rilevante è, senza dubbio, la nascita di Frequenza MODAVI, una web-radio autogestita dai volontari nella quale si approfondiscono temi di attualità con esperti del settore e che, inoltre, funge da megafono per le associazioni e le manifestazioni in linea con i valori e gli obiettivi del MODAVI. Oltre alla radio del sociale, nel 2011 viene alla luce il nuovo sito web, permettendo al MODAVI di svecchiarsi nella veste grafica e di migliorare la navigabilità con nuovi e maggiori contenuti.

Il MODAVI, quando necessario, scende anche in piazza. Lo ha fatto per i Saharawi nel 2010, ma lo aveva già fatto anche nel 2009, partecipando alla manifestazione “Nel nome di Neda”, organizzata dal Forum Nazionale dei Giovani, in sostegno della gioventù iraniana che, in quei giorni, si ribellava al regime. Un’altra manifestazione di piazza si è tenuta nel 2010, in occasione di “Per la verità, per Israele”, mobilitazione nata per ribadire la necessità di fare piena luce sulla delicata questione mediorientale che ha visto la partecipazione di numerosi politici e uomini di cultura italiani e stranieri.

Non solo partecipazione a mobilitazioni di terzi ma anche impegno diretto ed in prima persona nella promozione di manifestazioni sociali. Con questo spirito, il MODAVI ha fatto propria la data del 26 giugno, la Giornata mondiale della lotta alla droga, momento di riflessione per coinvolgere le persone, soprattutto i giovani, nell’impegno quotidiano a dire “no alla droga”. Nel 2011 si è tenuta una manifestazione con tornei sportivi amatoriali nella spiaggia di Ostia; una manifestazione che ha visto lavorare insieme MODAVI, Opes, Fare Verde e Asi Ciao.