
Si può essere rivoluzionari alla veneranda età di 86 anni? Ebbene sì, ce l’ha dimostrato oggi Joseph Ratzinger: anche il Papa può dimettersi se capisce di non poter più essere nelle condizioni di portare avanti la sua missione. Nessuno si aspettava un gesto del genere dal monarca assoluto che governa l’istituzione più antica che esista al mondo: la Chiesa universale.
Joseph Ratzinger varcò il soglio petrino con queste parole: “Sono un umile lavoratore nella vigna del Signore”. Ha dovuto lavorare duro, in questi otto anni di pontificato, per raddrizzare una Chiesa piegata sul fianco come una nave in difficoltà e contemporaneamente parare i colpi che arrivavano senza sosta dall’esterno.
Da teologo quale è, Benedetto XVI è stato un pontefice attento più alla sostanza che alla forma. Forse ha viaggiato poco rispetto al suo santo predecessore ma in compenso ci ha lasciato degli scritti importanti per capire la profondità del messaggio cristiano. Su tutti, l’enciclica Caritas in Veritate resta una pietra miliare della dottrina sociale della Chiesa dinanzi alla crisi globale; un testo che parla di economia sociale, cooperazione internazionale, ecologia, precariato, sviluppo sostenibile con analisi puntuali e una lungimiranza veramente rare.
Il Papa non si è arreso. Guardandoci intorno, quando tutti sembrano incollati alla poltrona, inamovibili anche di fronte a una crisi senza precedenti e con una tempesta che spazzerà via intere generazioni di uomini politici (e non solo), quando il popolo italiano fra due settimane sarà chiamato a scegliere tra il grigio, il grigiastro e il nero… il Papa ci insegna che non esistono uomini per tutte le stagioni, che bisogna saper riconoscere i propri limiti, i limiti della natura umana, capire quando si è fatto il proprio tempo e lasciare spazio ad energie nuove e fresche già pronte a scendere in campo.
Egli, che è servus servorum Dei – ovvero “servo dei servi di Dio” – ha dato se stesso per quella grande comunità che è la cristianità e con questo suo ultimo gesto ci ha riportati tutti con i piedi per terra. Neanche il Papa è per sempre. Il passaggio del testimone è un atto d’amore e insieme responsabilità.